Bando regionale per l’efficienza energetica delle PMI

Da un po' che non mi faccio sentire, scusatemi ma per fortuna il lavoro non mi lascia tempo a sufficienza per scrivere con maggiore frequenza. Oggi però sono sicuro di farmi perdonare perché vi informo che si è ufficialmente aperto un nuovo bando regionale, solo per il veneto, con lo scopo di dare ossigeno all'industria, in particolari modo alle PMI, sotto due aspetti moderni per così dire:

  • Contributo a fondo perduto del 23% e finanziamento agevolato ad un tasso del 2,7% per il rimanente

  • Interventi che garantiscano un risparmio energetico come riqualificazioni e cogenerazione. 

Perché moderni? Beh perché non è il solito finanziamento a pioggia innanzitutto, la pratica non è così intricata e soprattutto perché aiuta le aziende ad investire in un arma per la competitività futura: "il risparmio energetico è un investimento in competizione". Mi spiego meglio con degli esempi concreti:

  1. Caseificio industriale

I consumi energetici di un caseificio sono da leggersi prevalentemente sulla bolletta elettrica. L'energia elettrica infatti viene utilizzata per il funzionamento dei chillers per il mantenimento dei prodotti primi e dei prodotti finiti. Anche la bolletta di combustibile (generalmente metano) non è da sottovalutare, infatti la centrale termica è composta da Generatori di Vapore e Caldaie che devono produrre vapore per le lavorazioni, la produzione di acqua calda ed il riscaldamento.

Generalmente per riqualificare un caseificio e garantirne un risparmio energetico si interviene in questo modo: installo il fotovoltaico oppure un sistema di trigenerazione e azzero la bolletta elettrica… beh si è vero come vedremo più avanti, di certo si risparmia ma secondo noi è un modo superficiale di affrontare la cosa. 

Ecco come gestirebbe il sistema la Mardegan Fabio. Partiamo da quello che c'è:

Economizzatore.jpg

a. Centrale termica:

un generatore lo puoi anche cambiare pensando che quelli nuovi consumino meno però dipende sempre tutto dal bruciatore e quindi partiamo da far lavorare il o i bruciatori e quindi i generatori di vapore in modo efficiente, riqualificare il collettore in modo che i generatori di vapore riescano a produrre vapore in cascata gestendo le varie fiamme in base alle pressioni

  • installare un impianto di trattamento acqua ad osmosi inversa che come abbiamo già approfondito garantisce un minor numero di spurghi (si pensi che uno spurgo di tre secondi può contenere più di 2kWh di energia e per produrre tale energia servono circa 0,25mc di metano), quindi un minor consumo di energia garantendo una maggiore longevità al generatore

  • installare dei bruciatori modulanti: macchine che se tarate in modo coerente e serio intrecciano affidabilità ed efficacia nella produzione di vapore, la quantità giusta al momento giusto con il consumo minore.

  • recuperare il calore dai fumi e dagli spurghi (solo con questo punto possiamo raggiungere il 9% della potenza prodotta generatore o dalla caldaia) e sfruttare l'acqua calda prodotta per integrarla nel sistema di riscaldamento, nella produzione di acqua calda o semplicemente alimentare il generatore di vapore con acqua ancor più calda (attenti ad avere sempre un battente sufficiente), infine alimentare un assorbitore per produrre acqua fredda.

b. Centrale frigorifera:

ottimizzata la centrale termica si procede con il valutare se il calore recuperato può essere sufficiente per diminuire il carico elettrico che grava sui chillers, dopo di che si studiano tali macchine e l'intero impianto:

  • studiare l'impianto e suddividerlo in zona negativa e positiva

  • valutare l'installazione di chillers ad ammoniaca, oppure sostituire i chillers vecchi o raffreddati ad aria con delle macchine raffreddate ad acqua attraverso delle torri evaporative 

  • sfruttare il calore da raffreddare attraverso le torri per preriscaldare l'acqua, per eventuali impianti di riscaldamento radiante degli uffici oppure utilizzi ai quali è sufficiente una temperatura di 30°C, anche come pre-riscaldo.

c. Trigenerazione:

a questo punto si può valutare un sistema trigenerativo che effettivamente possa fare il risparmio di questo caseificio infatti si dovrà tenere conto di

  • il calore recuperato dalla centrale termica, integrato con il circuito termico del cogeneratore potrà essere indirizzato ad alimentare l'assorbitore.
  • integrare la parte termica del cogeneratore anche nella produzione di acqua calda e del riscaldamento così da poter garantire un funzionamento per tutto l'anno, facendo eventualmente riposare i generatori di vapore
  • integrare la torre evaporativa dell’assorbitore a quelle dei chillers attraverso un impianto congeniale alle utenze a media temperatura del caseificio, più torri ci sono maggiori diventano i gradini di modulazione delle torri aumentando così il periodo di tempo nel quale non necessitano del funzionamento della ventola ma basta l'elevata superficie di scambio per raffreddare il fluido.

Infine ricordiamoci che siamo nel 2012 e la potenza di calcolo di un computer sposata al cloud ci permette di visionare, gestire e manipolare l'impianto a distanza, impianto che sarà comunque gestito da un programma che la Mardegan Fabio elabora su PLC Mitsubishi ad hoc per ogni impianto con aggiornamenti continui, integrando sempre la combinazione migliore di istruzioni e parametri che permettano l'efficacia maggiore del sistema.

Oggi ci fermiamo qui, per il prossimo appuntamento vi annuncio che parleremo del settore tessile, non perdetelo ;)