Ciao, mi chiamo Fausto Mardegan e lavoro nella Inox Fluid System Srl. Con questo articolo ti descriverò delle tecniche per eseguire delle Diagnosi Energetiche, in particolare per trovare i punti critici dei tuoi impianti e quantificare gli sprechi. In questo modo avrai uno strumento per sapere dove indirizzare investimenti futuri per rilevare altre informazioni più precise oppure per intervenire sul problema.
Inox Fluid System Srl è un’azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti industriali efficienti. In particolare ci occupiamo di vapore, aria compressa, gas combustibili e fluidi alimentari con l’obbiettivo di fornire sistemi affidabili, efficienti e funzionali.
Le diagnosi energetiche, spesso presentate come strumento fondamentale per migliorare l'efficienza energetica, risultano frequentemente un mero adempimento burocratico piuttosto che un reale piano d'azione. In molti casi, queste valutazioni generano report prolissi e tecnicamente complessi che, seppur ricchi di dati, non si traducono in interventi concreti e praticabili. La realtà è che le aziende, anziché investire tempo e risorse in analisi superficiali, necessitano di soluzioni pratiche e immediate per ottimizzare i loro impianti. La mancanza di un approccio pragmatico e orientato ai risultati mette in discussione non solo l’utilità delle diagnosi, ma anche la capacità di istituzioni e professionisti di guidare le imprese verso una vera sostenibilità energetica.
Impianto Aria Compressa
L’impianto per l’Aria Compressa è formato da uno o più compressori, un sistema di filtraggio dell’aria compressa, un impianto di distribuzione e le utenze. Lungo tutto quello tragitto ci possono essere cali di rendimento dovuti a perdite, tubazioni troppo piccole o troppe curve, sistema di filtraggio mal funzionante e punti di accumulo delle condense.
Per quantificare il consumo dovuto alle perdite basta seguire queste semplici mosse:
Scegli una fascia in cui non ci sono macchinari attivi o accesi (ad esempio una notte, oppure un week end)
Quando hai spento tutti i macchinari, eccetto l’impianto aria compressa, leggi il numero di ore dei compressori, meglio ancora il contatore dell’energia elettrica.
Alla fine di questa fascia, prima di riaccendere i macchinari, leggi di nuovo il numero delle ore dei compressori e/o il consumo energetico al contatore.
Fa la differenza del consumo energetico, oppure fa la differenza delle ore di funzionamento del compressore e moltiplicalo per la potenza elettrica dello stesso.
Se moltiplichi questo dato per le ore in cui l’impianto aria compressa rimane acceso durante l’anno hai il consumo elettrico annuo per sopperire alle perdite di aria compressa.
Ora parliamo delle perdite di carico dovute a tubazioni troppo piccole di diametro.
Spesso per risparmiare, perché nel tempo hai aggiunto sempre più macchine mantenendo lo stesso impianto, oppure perché l’idraulico di fiducia non ha le competenze, vengono costruite tubazioni con un diametro troppo piccolo per il fabbisogno d’aria che hanno le nostre utenze. Questo porta a dover aumentare il set-point di pressione dei compressori per poter garantire all’utenza sufficiente aria. Ogni bar di pressione che aumenta sul set-point equivale a circa il 20% di consumo in più per il compressore. Quindi la verifica di questa perdita di rendimento si effettua leggendo la pressione dell’aria compressa vicino all’utenza, magari quella più lontana, oppure quella che lavora di più mentre si lavora, confrontandola con la pressione del compressore.
Facciamo un esempio: ho un macchinario che ha bisogno di 7bar per lavorare. Non so le portate e non mi interessano. Leggo dal manometro che mentre è in funzione gli arrivano 7,2bar e la macchina non da problemi. Nel frattempo leggo anche la pressione ai compressori e vedo che nello stesso istante il compressore produce 9bar. Quindi c’è una differenza di 9bar - 7,2bar =1,8 bar. Quindi ho un eccesso di consumo di 1,8bar x 20 = 36%. Se lo moltiplichi per il consumo elettrico annuo dei compressori calcoli facilmente il risparmio che puoi ottenere in un solo anno.
Impianto Riscaldamento
Praticamente ogni azienda ha un impianto di riscaldamento, per gli uffici, per il reparto produttivo oppure per macchinari specifici. L’impianto di riscaldamento è formato da una caldaia, oppure una pompa di calore, circolatori o pompe, collettori, volani termici e utenze.
Nel caso della caldaia tradizionale non cambia il rendimento se il set-point è alto o basso. Mentre per la caldaia a condensazione se ha la temperatura di ritorno sotto i 50°C raggiunge il massimo del rendimento, altrimenti si attesta sul 90-95%. Per la pompa di calore invece, più bassa è la temperatura di mandata e più alto è il rendimento.
Per quanto riguarda il riscaldamento, così come la refrigerazione, è importante stimare le dispersioni. E questo lo si piò fare in 2 modi:
In una giornata fredda di inverno, spegnere il riscaldamento la sera e annotarsi la temperatura dell’ambiente. Quindi la mattina successiva verificare l’abbassamento di temperatura. Se attorno i 2°C, le dispersioni sono accettabili, se supera il grado ogni ora di spegnimento allora diventa importante quantificare il consumo.
Per fare questo, come per i compressori, lasciare acceso il riscaldamento durante la notte, leggendo il valore del contatore la sera, e la mattina sucessiva. Quindi dividi questo valore di mc di metano ad esempio e moltiplicalo per le ore in cui il riscaldamento rimane o rimarrebbe spento per i mesi di dicembre e gennaio e febbraio. Con questo valore hai una stima dello spreco di combustibile per dispersione in un anno.
In questo articolo non ti spiego le varie tipologie di riscaldamento e quando usarli. Se ti interessa ti chiedo di scrivermelo, anche nei commenti.
Impianto di produzione dell’acqua calda
In questo caso parlo della produzione di acqua calda per la produzione, ad esempio lavaggio delle sale di produzione, oppure per la lavorazione delle pelli; oppure per la docce di una azienda con molti operai.
Innanzi tutto se questa acqua viene prodotta con vapore, acqua surriscaldata, olio diatermico, bollitore a gas, caldaia tradizionale, l’andamento delle temperature non variano il rendimento del sistema. mentre se si usa caldaia a condensazione oppure pompa di calore, come per il riscaldamento, più bassa è la temperatura più alto è il rendimento.
Bisogna ottenere il dato di consumo di acqua che diverrà calda, anche installando un contalitri, e poi sapere il set-point impostato sulla caldaia ad esempio.
Quantificare quindi la portata di acqua riscaldata in un mese in lt
e moltiplicarlo per la differenza di temperatura tra il set-point e 15°C (temperatura di ingresso).
A questo punto avrai l’energia in kcal di un mese (al netto del rendimento).
Questo valore lo dividi per 860kcal/kWh per ottenere i kWh come unità di misura.
L’energia in kWh la puoi dividere per
il COP della pompa di calore (attorno a 3,6) per avere i kWh della bolletta
10kWh/mc per ottenere i mc di metano
13kWh/lt per il Gpl
Confronta questi dati con le bollette per capire se sei vicino al consumo teorico, ottimo. Se consumi di meno significa che o stai utilizzando una fonte alternativa come cascami termici oppure energie alternative. Infine se è molto più alto c’è qualcosa che non va da investigare.
Impianto di Refrigerazione
Questo tipo di impianto è presente nelle aziende manifatturiere e non solo. L’acqua refrigerata viene prodotta attraverso un refrigeratore o chiller utilizzando l’energia elettrica. Insieme all’aria compressa rappresenta il 90% dei consumi elettrici per le aziende.
Per fare una verifica in questo caso basta seguire queste istruzioni:
Prendete la temperatura di set-point che la cella o il macchinario più freddo deve raggiungere, ad esempio -4°C
Ora prendete il set-point del chiller, ad esempio -9°C
Considerando che per portare un macchinario a -4°C, servono per un sistema efficiente -6°C, fa la differenza tra -9°C e -6°C, cioè 3°C.
Ogni grado di set-point del refrigeratore incide per circa il 5% sul rendimento del macchinario, quindi 3°C x 5% = 15%.
Moltiplica il 15% per il consumo elettrico di un anno del refrigeratore e hai il risparmio potenziale annuo di energia elettrica.
Impianto Vapore
Infine arriviamo al vapore. Riguardo a questo argomento ci sarebbe molto da dire ma mi limiterò a fornirti alcuni trucchi per capire su l’impianto sta lavorando bene o no:
Recuperi le condense? Devi sapere che per un generatore di vapore ricevere acqua a 15°C o a 70°C comporta un risparmio del 10%
A che temperatura escono i fumi? Per un generatore di vapore ad alto contenuto d’acqua è difficile avere fumi sopra i 200°C, mentre per quelli a serpentino oppure esonerati dai patentati arrivano facilmente ai 280°C.
Concludo questo articolo ricordanti che siamo sempre disponibili per una consulenza telefonica gratuita. Inoltre grazie alla nostra esperienza possiamo fornirti componenti e impianti chiavi in mano con tempi di ammortamento anche di pochi mesi.