B.R.EF. Confartigianato Vicenza

Buongiorno a tutti,

Lunedì sera ho partecipato ad un incontro organizzato dalla confartigianato di Vicenza dal titolo BREF: Business Resource Efficency. È stato un incontro interessante che mi ha portato a spunti da condividere: l' efficienza energetica deve partire dalle persone

Un dato interessante riguarda il consumo procapite di una persona a casa o in ufficio. Si nota che a casa dove colui che paga la bolletta è la persona medesima si consuma un quinto rispetto alla stessa persona in ufficio. Inoltre un altro dato interessante è il fatto che il 10-15% delle azioni vincenti per quanto riguarda il risparmio energetico parte proprio dalle persone: i dipendenti che vengono responsabilizzati e in alcuni casi premiati per il risparmio energetico ottenuto. Per poter premiare il proprio dipendente però bisogna partire dal concetto di base-line: ottenere un dato oggettivo sul consumo energetico di un luogo, un macchinario o un prodotto. Per esempio molto spesso gli sprechi energetici in un'azienda sono da individuarsi anche nel tenere acceso dispositivi e luci durante la notte, o durante il weekend, o comunque in periodi in cui non vengono utilizzati, per verificarlo basta fare un Audit energetico fai da te segnandosi la misurazione del contatore alla chiusura e confrontarlo con la lettura all'apertura dell'ufficio. Addestrando le persone quindi all'efficienza energetica responsabilizzandole, tutti questi sprechi possono essere facilmente eliminati senza inserire macchinari o automatismi che rendono rigida un'azienda o comunque i posti lavoro. 

La normativa europea ci dà la giusta direzione sul percorso che dobbiamo attivare in azienda: il monitoraggio innanzi tutto. Il monitoraggio oggettivo, cioè con strumenti tecnologici ci permette di creare un centro di costo relativo all'energia, elettrica o termica. L'investimento per il monitoraggio dei consumi viene ammortizzato nell'arco di un mese, massimo un anno. Infatti produce già da subito dei risparmi modificando la gestione del lavoro. Fatto questo si iniziano ad individuare i punti picchi critici valutando investimenti per efficienza dare tali meccanismi. La scelta degli investimenti non deve però essere focalizzata solo sul tempo di ritorno dello stesso, bensì sulla diminuzione dell'emissione di CO2, e quindi sul futuro dell'ambiente. 

Infine il controllo dei consumi energetici dopo l'intervento. 

Queste sono le fasi descritte dalle direttive europee in particolare la 50.001 e la direttiva 27/2012. Quest'ultima normativa parla anche del ciclo di vita del prodotto: qual è la quantità di CO2 emessa dalla vita di questo prodotto, che comprende la produzione, il trasporto, l'imballaggio, e l'efficienza del funzionamento, e infine lo smaltimento. Nel futuro solo prodotti a bassa emissione di CO2 potranno essere acquistati nell'Unione Europea quindi fare interventi di efficienza energetica ci prepara al futuro. 

Ricordiamoci che l'efficienza energetica è competitività.

Infine vorrei soffermarmi su un concetto importante: differenza tra efficienza energetica e energie rinnovabili. Le Energie rinnovabili sono specializzate nella produzione di energia: anziché utilizzare il carbone delle centrali termoelettriche si utilizza il sole mediante i pannelli fotovoltaici, oppure il vento attraverso l'eolico, eccetera. L'efficienza energetica invece si concentra sui consumi: l'isolamento di una casa abbassa i consumi termici della stessa, utilizzare un frigorifero in classe A++ riduce i consumi rispetto al vecchio frigorifero classe C, eccetera. Quindi installare un impianto fotovoltaico sul tetto dell'azienda per ridurre i consumi elettrici non vuol dire fare efficienza energetica pensi utilizzare un'energia rinnovabile. Fare efficienza energetica per esempio sarebbe sostituire la vecchia caldaia con una a condensazione, oppure valutare l'integrazione di una pompa di calore alla caldaia esistente. L'efficienza energetica troverebbe uno sbocco molto più importante se ci fossero le infrastrutture adeguate: il teleriscaldamento. Attraverso un sistema di teleriscaldamento il calore che le aziende possono recuperare ma non riescono ad autoconsumarlo verrebbe ceduto alla collettività e quindi le aziende che ne hanno bisogno, oppure il residenziale potrebbe smaltirlo. Tali impianti non costano molto se pensate a livello distrettuale: per esempio una zona industriale di un paese ma garantirebbero un risparmio energetico concreto per l'intero territorio.

 

Grazie per l'attenzione ed alla prossima News by Fausto Mardegan