Strategie vincenti per il risparmio energetico industriale: Ottimizza le tue operazioni e riduci i costi!

Ciao, sono Fausto Mardegan titolare della FauMar Group, azienda che si occupa di Efficienza Energetica industriale. In particolare progettiamo, realizziamo e manteniamo sistemi di recupero termico per le aziende manifatturiere.

Cosa intendiamo per Risparmio Energetico?

Il risparmio energetico in ambito aziendale indica l'insieme di azioni volte a diminuire il consumo energetico all'interno di una struttura o di un'attività economica. Questo obiettivo strategico mira ad ottimizzare l'utilizzo delle risorse energetiche disponibili, riducendo gli sprechi e minimizzando l'impatto ambientale legato al consumo di energia.

Le iniziative di risparmio energetico possono riguardare

  • l'adozione di tecnologie più efficienti,

  • l'ottimizzazione dei processi produttivi,

  • l'isolamento termico degli edifici e degli impianti,

  • l'impiego di fonti energetiche rinnovabili e

  • l'educazione dei dipendenti sull'importanza di un consumo consapevole di energia.

In un contesto in cui le risorse energetiche sono limitate e i cambiamenti climatici rappresentano una sfida globale, il risparmio energetico per le aziende non solo comporta vantaggi economici legati alla riduzione dei costi energetici, ma contribuisce anche a promuovere la sostenibilità ambientale e a rafforzare l'immagine aziendale sul mercato.

Quali sono le strategie vincenti per risparmiare energia?

Andiamo al nocciolo dell’articolo. Di seguito ti illustrerò una strategia per ridurre il consumo energetico della tua aziende nel modo più efficace: cioè con il minor sforzo ed il maggior risultato!

La strategia si sviluppa in un percorso che ora ti descrivo.

  1. Elencare gli impianti: iniziamo col conoscere l’azienda cioè facendo un elenco o una mappa mentale descrivendo i vari impianti in azienda. Questa operazione ci permette di pensare già i punti di misura che potresti inserire per monitorare le energie. Ad esempio: impianto vapore per produzione, e impianto per riscaldamento; impianto elettrico luci, impianto elettrico, ufficio, impianto elettrico chiller, ecc.

  2. Stabilire i consumi energetici: lo scopo di questa fase è quello di individuare i valori dei consumi per i vari impianti. Per questa operazione ci sono 3 modi.

    Il primo è semplice, se ad esempio hai una sola caldaia che consuma metano ti basterà avere le bollette per sapere il consumo periodico di metano.

    Il secondo è quello più tecnico, cioè inserire dei misuratori di energia. Naturalmente il più costoso, anche se è il più preciso. Consiglio di attuarlo nel caso il primo modo sia inapplicabile e su impianti molto energivori.

    Il terzo invece è quello di usare la supposizione. Ad esempio se avete 3 forni a metano per la produzione e una caldaia per il riscaldamento potrete facilmente separare l’eccesso invernale di metano per il riscaldamento confrontando le bollette con il periodo estivo.

  3. Questo è il punto più succulento e quindi ne faccio un paragrafo dedicato

3. Stabilire il consumo energetico ideale del processo

Questo è un punto ostico che richiede delle nozioni di fisica (che qui non sto a spiegare). In pratica bisogna non pensare all’impianto, ma focalizzarsi sul processo. Facciamo un esempio: Una delle fasi del processo è il lavaggio di un pezzo, che deve essere fatto con acqua a 75°C (non significa che devo portare il pezzo a 75°C), e poi sciacquato con acqua a temperatura ambiente.

Quanta acqua serve? Diciamo 100lt/pezzo. Quindi idealmente devo scaldare 100lt/pezzo da 15°C a 75°C quindi 100x(75-15) = 6000kcal/pezzo.

Quanti pezzi produco in una unità di tempo? 100pz/gg. Quindi 6000 x 100 sono 600.000kcal che divise per 8500kcal/mc fanno 70,6mc/gg di metano.

Fatto questo esercizio sulla produzione che avete, cambiando dei dati se dovete scaldare altri fluidi o materiali, oppure raffreddarli, ecc. avrete la stima del consumo ideale della vostra produzione nell’unità di tempo. Senza considerare i costi fissi come illuminazione, riscaldamento, ecc.

Questo parametro sarà molto importante. Ma prima passiamo al punto 4.

4. Dividere i costi energetici fissi da quelli variabili, diretti e indiretti.

Ricordo qual’è il mio obbiettivo: fornirti la migliore strategia per ridurre i consumi energetici nel modo già efficace. Quindi è fondamentale scindere i consumi derivati dalla produzione rispetto a quelli fissi per ogni reparto. La domanda in pratica è: se la mia azienda è ferma quali consumi rimangono attivi? Potrebbe essere l’illuminazione esterna, oppure alcune aziende tengono acceso l’impianto vapore per paura dei colpi d’ariete. A questo punto nei vari impianti si va a dividere costo diretto e costo indiretto, cioè quei costi energetici che sono direttamente riconducibili alla produzione, come nell’esempio di prima per lavare 100pz servono 70,6mc di metano; e quelli indiretti come quando devo mantenere delle celle ad una certa temperatura e che ci sia una forma di formaggio o cento non cambia molto, oppure l’illuminazione nel reparto produttivo.

A questo punto hai una tabella

Impianto Consumo Stimato % sul consumo totale Consumo fisso Consumo variabile diretto ideale Consumo variabile indiretto

5. Prima focalizzazione: Consumi fissi

I consumi fissi sono quelli che funzionano 8500h/anno e quindi una piccola percentuale porta enormi risparmi. Pensiamo all’illuminazione esterna che va tutto il giorno, portarla a lavorare solo di notte con l’investimento di un sensore luminoso, oppure sostituendo le luci con i led. Aziende che mantengono il riscaldamento acceso anche di notte, quando basterebbe un termostato digitale con wifi, o un PLC con sistema intelligente di accensione in funzione della temperatura esterna.

6. Consumi variabili

La prima cosa da fare è confrontare la stima fatta con quella ideale. Poi verifica se si può intervenire sulla parte indiretta, come ad esempio l’illuminazione, riscaldamento e raffreddamento celle, o reparti, ecc.

A questo punto identifica la discrepanza maggiore tra stima e ideale, se è a favore dell’ideale significa che si può ridurre, se invece è a favore della stima vuole dire che o hai sbagliato la stima, oppure sei già intervenuto con sistemi di recupero termico o energie rinnovabili. Nel primo caso ti risulta semplice capire con quale produzione puoi pagare l’investimento per aggiornare l’impianto per raggiungere i consumi ideali. Inoltre con questo sistema capisci subito dove ti conviene intervenire e come, per raggiungere l’obbiettivo con il minor sforzo.

7. Bonus

Eh già, ti regalo anche un Bonus. Quando avrai raggiungo i consumi ideali, sappi che sei arrivato a metà del lavoro. Infatti puoi ridurre ulteriormente i consumi applicando:

  • l’Energia Circolare

  • Le energie rinnovabili.


Sono convinto che questo articolo ti sarà d’aiuto. Non è semplicissimo applicarlo: infatti serve tempo, pazienza e dedizione. Io l’ho già applicato ai miei clienti come lavanderie industriali, confezioni, caseifici, polentifici, salumifici, ecc. con risultati incredibili.

Se vuoi ridurre i tempi e raggiungere in fretta dei risparmi notevoli affidati a noi, alla FauMar Group e ti accompagneremo nel mondo dell’ Energia Circolare puntando prima a ridurre i consumi energici attuali in modo sostenibile.

Basta con Esco e Studi che propongono solo Fotovoltaico e Cogenerazione come panacea a tutti i mali, investendo un sacco di soldi con la garanzia che forse arrivano gli incentivi. Affidati alle tue forze e riduci i consumi energetici in modo sano e sostenibile anche a livello finanziario.

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