Attrezzature in pressione: direttiva europea 2014/68/UE detta PED.

Nella tua azienda hai attrezzatura in pressione? Hai sentito parlare di PED ma non sai bene di cosa si tratta?

Sono Marika, mi occupo di progettazione presso la Mardegan Fabio S.r.l. e con questo articolo vorrei chiarire un po’ cosa è la PED e cosa comporta a livello burocratico sulla sicurezza delle attrezzature in pressione. Se si ha a che fare con attrezzature in pressione nella propria azienda e’ importante sapersi orientare nelle normative per essere certi di avere sempre tutto a norma di legge.

Cosa sono le attrezzature in pressione?

Per attrezzature in pressione si intendono:

  • recipienti, tubazioni,

  • accessori di sicurezza ed accessori a pressione, compresi, se del caso,

  • elementi annessi a parti pressurizzate, quali flange, raccordi, manicotti, supporti, alette mobili;

  • può trattarsi di attrezzatura singola o di insieme,

  • ovvero assemblaggi di attrezzature a pressione.

Cosa è la PED?

La PED è una direttiva europea del 2014 che raggruppa le diverse legislazioni degli stati membri e raccoglie quindi le procedure di progettazione, fabbricazione e valutazione delle attrezzature in pressione e degli insiemi con pressione massima di esercizio superiore a 0,5 bar. Per immettere nel mercato Europeo una attrezzatura che non è stata prodotta secondo la PED è necessario poter dimostrare che rispetta comunque i requisiti minimi previsti dalla direttiva europea.

La normativa riguarda sia attrezzature prodotte in serie e poi acquistate già certificate da chi poi le installa e utilizza, come per esempio le valvole di sicurezza; ma anche attrezzature uniche che vengono prodotte e installate direttamente presso un azienda, come per esempio le tubazioni di un impianto ad aria compressa.

Principali esclusioni dalla direttiva.

La direttiva esclude alcune attrezzature soggette a pressione, le principali sono:

  • recipienti semplici;

  • reti di raccolta, distribuzione e deflusso di acqua;

  • macchine a vapore, turbine a gas o a vapore, turbogeneratori, compressori, pompe e attuatori;

  • recipienti destinati al trasporto ed alla distribuzione di bevande con Ps*V non superiore a 500bar/l e Ps inferiore a 7bar;

  • termosifoni e tubi di impianti di distribuzione di acqua calda.

Come si classificano le attrezzature in pressione.

La PED suddivide le attrezzature in 4 categorie in base al livello di pericolosità dell’apparecchiatura. La pericolosità è legata al concetto di energia immagazzinata, quest’ultima è valutata in base a quattro parametri:

  • volume (V) o DN in caso di tubazioni;

  • pressione massima ammissibile per cui l’attrezzatura è stata costruita (Ps);

  • temperature massime e minime di progetto (Ts);

  • tipologia di fluido: gas, liquidi, vapori; i fluidi si dividono anche in pericolosi (gruppo 1) e non pericolosi (gruppo 2).

Qui sotto è riportata una delle tabelle presenti nella normativa con relativi riferimenti limite per l’appartenenza alle categorie di cui abbiamo parlato. In questa specifica tabella ci sono i parametri per i recipienti contenenti fluidi del gruppo 2.

Tabella 2 della direttiva europea 2014/68/UE.

Cosa richiede la PED.

Per le 4 categorie definite è richiesta sempre la marcatura CE e la dichiarazione di conformità; al salire della categoria il fascicolo tecnico che accompagna la dichiarazione di conformità è sempre più impegnativo da soddisfare.

Per le categorie II, III e IV è obbligatoria anche l’autorizzazione di un organismo notificato, che accerta il soddisfacimento dei requisiti essenziali di sicurezza.

Solo per la categoria I è prevista l’autocertificazione del fabbricante in base alla preparazione di un fascicolo tecnico che dimostri lo soddisfacimento dei requisiti essenziali, e giustifichi l’appartenenza dell’apparecchiatura alla categoria I.

In caso l’attrezzatura abbia caratteristiche minori o uguali a quelle fissate per la categoria I, ha un livello di pericolosità basso e ricade quindi nell’articolo 4 paragrafo 3; in questo caso la marcatura CE non è necessaria, queste apparecchiature devono essere progettate e fabbricate secondo corretta prassi costruttiva e corredate da sufficienti istruzioni d’uso. Dopodichè entra in gioco il DM329/04 di cui ho parlato in un altro articolo.

Come possiamo aiutarti.

Devi realizzare o installare attrezzature in pressione nella tua azienda? Ti accompagnamo dalla progettazione alla realizzazione, e ci occupiamo anche di tutta la parte burocratica, garantendoti un impianto perfettamente a norma di legge.

Ricorda che la responsabilità della sicurezza in azienda ricade sull’utilizzatore ovvero sul legale rappresentante, che ha il compito di accertarsi che, anche l’attrezzatura acquistata, sia in possesso della corretta documentazione, secondo direttiva PED.

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