Vaso di espansione e Autoclave: cosa serve? come regolarlo? PED

I vasi d’espansione, idrosfera o autoclave hanno il compito di assorbire i cambiamenti di pressione causati dalla portata o dalla dilatazione termica dell’acqua. Impariamo a conoscerli meglio!

Vaso d'espansione e Autoclave: Cosa sono?

Il Vaso di espansione e l'Autoclave sono sei serbatoi di metallo con all'interno un palloncino in polimero: 

  • NBR adatto all'acqua ad uso alimentare ma non sopporto temperature troppo alte

  • EPDM adatto all'acqua ad uso alimentare e resiste a temperature anche superiori ai 100°C

  • Viton non adatto all'uso alimentare ma resiste a temperature elevate, per questo usato anche per il solare termico

Membrana per vaso di espansione
 

Vaso d'espansione: a cosa serve e come regolarlo?

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Il vaso d'espansione ha il compito di compensare la variazione di pressione dovuta al cambiamento di temperatura nei circuiti chiusi come riscaldamento o refrigerazione. Infatti ad impianto freddo, il volume è il minimo e quindi misureremo sul manometro la pressione minima, e tale pressione dovrà essere maggiore della pressione di blocco del pressostato di minima. Nel momento che si accendono le caldaie, la temperatura del fluido aumenta e così anche il volume e di conseguenza la pressione. Se non ci fosse il vaso d'espansione nel giro di poco scatterebbe la valvola di espansione, ma anche se il vaso c'è ma è scarico l'effetto è lo stesso con effetti disastrosi che poi spiegherò. Quindi il vaso d'espansione dev'essere dimensionato correttamente per assorbire tutto il cambiamento di volume e avere una pressione di pre-carica dell'aria compressa 0,3bar al di sopra della pressione minima.

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Autoclave: a cosa serve e come regolarlo?

L'autoclave ha l'acqua all'interno del palloncino mentre all'esterno viene caricato d'aria compressa. Può essere utilizzato anche per i circuiti di riscaldamento. Ma parliamo del suo utilizzo per l'acqua. Viene generalmente usato per evitare tacca-stacca della pompa infatti l'autoclave fa da polmone:

  1. con impianto vuoto parte la pompa e subito caricherà l'impianto

  2. ad impianto carico la pompa continua ad andare per caricare il vaso, ad una pressione superiore a quella di lavoro (esempio 2bar), in funzione delle possibilità (ad esempio 1bar in più, quindi fino ai 3bar)

  3. Superati i 3bar la pompa si ferma

  4. L'utenza si attiva e l'impianto si scarica poi anche il vaso, il quale è pre-caricato poco sotto alla pressione minima (esempio pressione minima 2bar, pressione di pre-carica 1,8bar)

  5. La pressione scende sotto i 2bar e quindi parte la pompa.

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Con un autoclave dimensionato correttamente e mantenuto caricato d'aria la pompa rimane spenta per almeno 30 secondi, e quando lavora funziona per almeno 15 secondi. In questo modo il motore non soffrirà e non darà problemi.

Lo stesso processo può essere applicato anche all'impianto di alimentazione dall'acquedotto, infatti se avete problemi di portata dell'acquedotto, soprattutto per breve tempo, anziché inserire una vasca aperta con una pompa che produrrebbe l'evaporazione del cloro, l'ossidazione dell'acqua e quindi la possibilità di proliferazione batterica si possono inserire degli autoclavi con lo stesso concetto di prima.

Autoclavi per pompe con inverter

Se la pompa è a portata modulante in funzione della pressione di mandata e importante installare comunque un autoclave perché la pompa non può modulare da 0% a 100%, ma generalmente va dai 25Hz ai 50Hz, quindi dal 50% al 100%. Per sopperire a questo 50% iniziale è importante che ci sia l'autoclave, anche piccolo che garantisca il buon funzionamento della pompa.

 

Vasi di espansione e Autoclavi e la Ped

I Vasi d'espansione e gli autoclavi sopra i 50lt sono soggetti alla PED e ricadono nella I categoria quindi hanno bisogno di messa in servizio e verifiche periodiche. Se hai bisogno di verifiche specifiche scrivici 

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